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6 anni dalla guarigione, com'è il dopo?

Si parla di lungo sopravviventi per “classificare” noi persone guarite dal tumore e arrivate oltre il traguardo dei  famosi 5 anni.
Non so voi ma spesso nella mia vita mi ritrovo a fare dei “bilanci” e così è stato ultimamente quando mi sono posta una domanda: “Ma cosa è cambiato esattamente dopo il tumore”?
Penso che tutto sommato la mia vita scorra esattamente come prima della malattia,
( certo, contando che  ho 6 anni in più, non sono più un’adolescente e ho comunque ritmi di vita diversi rispetto a prima)
Non ho ne più, ne meno problemi di qualsiasi altra ragazza della mia età.
Ho l’ansia per gli esami all’università, ho l’ansia quando sono in tirocinio e vengo osservata attentamente per come lavoro o mi relaziono con i pazienti, ho ansia quando trovo il lavoretto di turno per pagarmi i miei vizi ( e l’università) e da brava stakanovista, tipica Capricorno quale sono, ho l’ansia di dover essere sempre perfetta sul lavoro.
Ovvio, il tumore è stata comunque un’esperienza parecchio complessa e difficile che ha portato alcune cose, a cambiare in meglio ma ha anche lasciato inevitabilmente e naturalmente, anche tante cose negative.
Partendo da questo presupposto, si può riacquistare la salute, tornare ad una vita normale e quasi quasi… dico QUASI, a volte, dimenticarsi per un momento il proprio passato.
Almeno per quanto mi riguarda, ora sono più serena e anche quando mi relaziono con gli altri non sento più questa impellente necessità di raccontare la mia storia.
Prima era un po’ una situazione di questo genere con chiunque mi trovassi di fronte:
-         Ciao Piacere sono Debora, ah comunque ho da poco avuto un tumore.
Non chiedetemi perché ma semplicemente sentivo il bisogno di raccontare agli altri quello che avevo vissuto.
Ora invece oltre a non sentire più questa necessità, se capita che qualcuno mi chieda o se il discorso viene fuori da sé, racconto tranquillamente ma devo anche “scegliere” in un certo senso la persona che ho di fianco.
Insomma se mi ispiri simpatia e fiducia e capita l’argomento, magari, ti racconto anche la mia storia.
Così è stato con una compagna di università che durante una delle notti in turno insieme in tirocinio ha tirato fuori l’argomento tumori:
-         Sai, durante lo scorso tirocinio mi è capitata una donna che aveva un Morbo Fibroma di Hodgkin (??!)
-         Che?! Forse un Linfoma vorrai dire.. sai, l’ho avuto anche io a 16 anni…
E così è partito un breve racconto sulla mia storia seguito dalle tipiche domande: “ma come ti sei accorta???!” ecc ecc
Ad ogni modo credo che le persone “normali” che mi circondano, abbiano una visione un po’ distorta di noi lungo sopravviventi. Me ne accorgo quando incontro persone che magari conosco ma che non frequento assiduamente e ogni volta, con faccia pietosa e dispiaciuta mi guardano e mi chiedono: ma come stai cara?
Ma come vuoi che stia dopo SEI ANNI? Grazie a Dio bene, ho la mia vita normale, vado all’università, lavoro, perché dovresti guardarmi con quella faccia?
Credo al 99% che la società abbia la convinzione che il tumore sia qualcosa di cosi devastante che condurre una vita normale, dopo, sia quasi impossibile.
Magari in un 30% dei casi è anche cosi. Bisogna fare i conti con disabilità e problemi fisici importanti delle volte. Ma anche in quel caso, non siamo comunque malati che camminano. Siamo persone normalissime che nonostante tutto, anche con qualche problema causato o meno dal tumore, andiamo avanti.
Dopo 6 anni, mi capita lo stesso di arrabbiarmi per le cose “futili”.. si, lo dico  Perché c’è anche chi si è azzardato a dirmi in questi anni: “ma cosa ti arrabbi a fare, ma pensa a tutto quello che hai passato!”
Cioè perché non dovrei più avere il sacrosanto diritto di incazzarmi come tutti gli altri?!
Dopo 6 anni, mi capita di guardarmi allo specchio e di esclamare: “mi faccio cagare!”



Oppure ancora:” ho dei capelli proprio di merda sta mattina.”
Perché non è che dopo avere perso i capelli per la chemioterapia non ho più il diritto di lamentarmi per la loro forma o il loro colore.
Insomma capitemi, i capelli ricci sono fighissimi ma non se augurano proprio eh!
Eppure  nessuno mi viene a dire: “ma dai smettila, pensa a quando eri pelata!”


Commenti

  1. ciao Debora! Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto. ti lascio la mia mail, mi puoi contattare dovrei chiederti una cosa? annamariabnn@gmail.com

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  2. Ma sai che hai ragione? "Prima" ti augurano di tornare a condurre una vita normale, "poi" quando ricominci a vivere normalmente (visto che hai questa fortuna) la gente si stupisce se ti comporti da persona normale. Odio sentirmi dire "dai, che hai passato di peggio". E ok, quindi? Sempre lì con la testa devo stare? Certo che uno a volte si porta dietro gli strascichi della malattia, la menopausa anticipata e forzata non è certo la cosa più divertente del mondo, ma via, il resto della vita è soprattutto altro adesso...
    E' sempre un piacere leggerti, mi strappi sempre un sorriso :-)

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