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Dopo 10 anni sono viva, ma a che prezzo? fertilità dopo il tumore

 Sono  due anni che non scrivo su questo blog.

In queste settimane, però, ho sentito il desiderio di tornare a raccontarvi alcune cose e proverò a superare il disagio che sento nel tornare dopo cosi tanto tempo, insieme a voi. Perchè in fin dei conti per me scrivere è sempre stato molto terapeutico e se provo questa esigenza, perchè non assecondarla?

Vi avevo lasciati due anni fa con una laurea fresca fresca in infermieristica e tanta voglia di approdare nel mondo del lavoro.

In questi due anni, ho vissuto una pandemia "in trincea", cambiato tre lavori ma arrivando piano piano laddove volevo.

Durante l'università mi sono appassionata al mondo dell'emergenza urgenza amando il tirocinio in pronto soccorso a tal punto da dire. " che figo! voglio lavorarci" e devo dire che dopo qualche mese di esperienza in una riabilitazione, passando per la chirurgia vascolare, finalmente sono arrivata in pronto soccorso confermando la mia attitudine e interesse verso questo ramo.

Capitolo linfoma chiuso, archiviato. dal punto di vista della salute non ho nulla di cui lamentarmi in questo momento anche se... anche se qualcosa in fin dei conti è successo ed è quel qualcosa che mi ha fatto scattare dentro il desiderio di tornare nuovamente sul blog.

Nel maggio del 2020 sono stata contattata per uno studio sulla fertilità post chemioterapia per linfoma e mi sono stati valutati diversi ormoni tramite prelievo di sangue tra cui l'ormone antimulleriano che dovrebbe essere lo specchio della riserva ovarica della donna. chiaramente più ci si avvicina alla menopausa e più questo ormone si abbassa, perchè appunto, diminuisce la riserva ovarica.

alcuni trattamenti chemioterapici e radioterapici, possono portare ad una riserva ovarica ridotta prematuramente o addirittura, azzerata.

a 27 anni mi ritrovo con la riserva ovarica di una donna di 42 anni e la quasi impossibilità, data appunto la scarsità di ovuli a disposizione, di poterli crioconservare.

in pratica a 27 anni mi sento bloccata dall'impossibilità di avere un figlio in questo momento, dall'impossibilità di poter programmare una gravidanza come tutte le donne data l'assoluta incertezza per il futuro e l'orologio che fa "TIC-TAC" incessantemente e l'impossibilità di crioconservare gli ovuli.

( che comunque, anche se avessi potuto fare la crioconservazione, sarebbe stato un trattamento che avrei dovuto pagare di tasca mia. perchè per la sanità italiana se lo avessi fatto subito sarebbe stato gratis ma dopo 10 anni devo pagarmelo... come se in questo ultimo caso dipendesse da me.)

e faccio i conti tutti i santi giorni con i se e i ma. che non portano da nessuna parte ma che certamente e naturalmente, mi fanno pensare.

"se mi avessero parlato prima di crioconservazione?"

"se non avessi avuto il tumore?"

" se in questo momento avessi accanto la persona giusta?"

"e se il destino ha in serbo per me un bel bambino/a da adottare e a cui poter dare una vita migliore?"

ed altri mille se e ma.

ma il più grande pensiero è senza dubbio: " dopo 10 anni sono certamente viva. ma a che prezzo?"




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