grave effetto della radioterapia.. ( di corsa all'11 piano)
in questi giorni di fine novembre, quasi un anno fa ( il 26) venivo ricoverata in ospedale per una grave infezione alla bocca..
mi ricordo che durante i mesi delle terapie, non sono mai stata molto fortunata per quanto riguarda le infezioni alla bocca infatti anche durante la chemio sono successi episodi bruttissimi.
sta volta è stato il turno della candida al cavo orale che praticamente mi ha bloccata per due settimane senza riuscire prima a deglutire bene e poi piano piano a parlare, mangiare o bere.
ed è cosi che per evitare la disidratazione e per evitare che la situazione da grave diventasse gravissima, mi sono ritrovata in quel reparto dell'11 piano popolato da bambini e adolescenti guerrieri..
mi danno una stanzetta con un letto singolo ( poi arriverà un bimbo che avrà necessità di stare isolato per ragioni di gb bassi e mi sposteranno insieme ad un bimbo di 7 anni) e mia mamma sempre li con me su di una poltrona che la notte diventa un letto molto molto scomodo ( non che il mio sia stato meglio) e per la prima volta in 5 mesi, provo il terribile effetto della morfina.. mi sentivo veramente rimbambita, dormivo tutto il tempo e a causa dell'effetto pesante che mi dava, a volte vomitavo anche.. proprio adesso che avevo finito la chemio!!
sono stata una settimana in quel reparto prima di riuscire a rimettermi in sesto e nel frattempo non potevo uscire, passavo le giornate a riposare o fare i turni con Andrea per andare in bagno.
mi ricordo che quando riuscivo ad alzarmi dal letto guardavo fuori dalla finestra dell'ultimo piano e provavo a cercare in lontananza la mia casa.
la notte osservavo le luci della città dall'alto e mi sembravano qualcosa di meraviglioso .... sembravano quasi ridare speranza in momenti di tristezza e rabbia.
la finestra di quel reparto cosi in alto, cosi "vicino al cielo" sembrava quasi essere un mezzo attraverso il quale si poteva guardare la città dall'alto e sognare di tornare presto in una realtà apparentemente migliore di questa. dove la gente cammina per strada in modo frenetico, gira per il centro o per i grandi magazzini dimenticandosi per un momento tutto il resto.
poi come ogni sera andavo a dormire e capitava che nel cuore della notte mi svegliavo perchè la flebo suonava, perchè qualche bambino urlava di dolore o perchè dovevo andare in bagno ( con tutti quei liquidi!)
la mattina passavano le infermiere a pulire e sterilizzare le stanze, ci portavano la colazione e cambiavano le boccette della flebo.. a volte mi staccavano anche per 5- 10 minuti per permetteri di cambiarmi perchè odio stare in pigiama( anche in ospedale!) e poi passavano i dottori per le visite e ogni giorno speravi che finita la visita ti dicessero: "oggi pomeriggio puoi andare a casa" ...
nel pomeriggio invece passavano i volontari ABIO che ti distraevano chiacchierando un po con te tra una partita a carte e l'altra oppure passava Francesca e ti chiedeva di aiutarla in qualche attività ...e visto che non avevi altro da fare... la aiutavi e ci scambiavi pure quattro chiacchiere.
il presepe di natale che ho realizzato con Francesca e che è stato esposto all'arengario nella mia città in occasione della mostra annuale del presepe. |
è incredibile che anche a distanza di un anno certi ricordi, certi luoghi facciano ancora cosi male al solo ricordo...
Certi ricordi.....lasciano tracce indelebili nell'animo! E' cosi'...Ma!! Certe esperienze "forti", come quella che hai vissuto tu Debora, donano pure "una forza! una marcia in piu'! che tu hai!!!! Dove la vita toglie... la vita da'! Un abbraccio da AnnaRosa!
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